LAYDO.eu

Scusatemi! Non voglio monopolizzare il sito.  Lo so, è già il mio terzo articolo di fila. Mi scuso vivamente con chi attende le analisi dell’esperto, le recensioni culinarie o le puttanate di Debby Fashion, ma questo è troppo.

Una volta ho visto un sudato  lardoso seminudo con le emorroidi come grappoli d’uva, la piorrea, la psioriasi e la maglietta dei Dari, che abusava sessualmente di un cane morto. Bè… è la seconda cosa più schifosa che abbia mai visto.

In un paese di giornalisti appecoronati al potere, schiavi del sistema e strumentalizzati dai grandi padroni, è bello vedere che qualcuno tenta di affossare ancora di più la dignità della categoria, ignorando deliberamente che il proprio lavoro sia dare delle notizie e non fare propaganda e scadente opinionismo da parrucchiera per signore.

Ed è così che i nostri prodi reporter di Mattino 5, sputando grumi gialli sulla tomba dei compianti Biagi e Montanelli, ci regalano un raro esempio di pseudogiornalismo che farebbe la sua degna figura su Cioè, Top Girl o qualunque altra pubblicazione diretta ad un target di lobotomizzati col pennato.

Il servizio si occupa di Raimondo Mesiano, giudice del CSM già giunto agli onori di cronaca per aver condannato la Fininvest ad un risarcimento di 750 milioni di euro per la vicenda Mondadori, e successivamente promosso a più alti incarichi.

Ora io capisco che a Berlusconi roda un po’ il culo, 750 milioni non crescono sugli alberi. Sono tanti soldi e ti ci puoi pagare giudici, mignotte e minorenni (nondimeno mignotte) per anni e anni.

Capisco anche che le sue televisioni possano essere leggermente di parte e tese alla più spudorata denigrazione dell’infame toga rossa, colpevole di accanirsi sul loro signore e padrone.

Però cazzo…   se proprio vuoi sputtanare qualcuno cerca almeno di farlo con un certo stile. Cristo, Laydo è qui per questo! Ma allora non vi abbiamo insegnato proprio nulla! Redazione di Mattino 5, leggi e impara!

Per chi non sapesse cos’è Mattino 5, cercherò di spiegarmi in due righe. Mattino 5 è un programma di presunta informazione, trasmesso su Canale 5 dalle 8:45 alle 11:00, quindi in una fascia oraria in cui la stragrande maggioranza dell’audience è composta da bambini in età prescolare e vecchi rincoglioniti dalle arterie ostruite. Fate un po’ voi.

Assodati questi presupposti, è abbastanza chiaro che non ci si possa aspettare  grandi servizi da premio Pulitzer, ma cazzo… nemmeno trovarsi davanti servizi a metà strada tra il goffo tentativo di denigrazione e la rilevanza di un pettegolezzo delle vecchie zibe del condominio sui capelli tinti di quella del secondo piano.

Il presentatore Claudio Brachino, intruducendo il servizio su Mesiano, ci tiene a sottilineare che di lui non si ricordano sentenza, ma stravaganze a giro per Milano.

Personalmente vi consiglio di leggere tutto e dopo guardarvi il video. Poi fate come diavolo vi pare.

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Il servizio si apre con una veloce (quanto inutile) presentazione del personaggio di circa 30 secondi, per poi passare direttamente al piatto forte del servizio: le stranezze di Mesiano.

Ricapitoliamole insieme:

-passeggiare

-attendere il proprio turno dal barbiere

-fumare

-indossare calzini turchesi

Complimenti ai “giornalisti” di Mattino 5 che, dopo nemmeno 24 ore dalla sentenza dul Lodo Mondadori (lo dice all’inizio del servizio) si mettono a braccare “il colpevole” e confezionano un bel pacco di merda fumante, con tanto di fiocco e coccarda, per poi rivenderlo dieci giorni dopo al loro target di spettatori diversamente pensanti.

Ma non è mica finita qui eh…

A fine servizio, continua il programma con la chicca del mese offerta da Claudio Brachino che, senza mostrare il minimo senso di vergogna, come al suo posto farebbe qualunque essere umano con più decoro e dignità di uno sterco di cane attaccato sotto una suola, si produce nella seguente frase:

… ovviamente non vogliamo dare giudizi nè trarre conclusioni, però anche leggendo l’articolo di Zurlo, quello che vien fuori è che tra la stravaganza di… diciamo così… del personaggio e la promozione del CSM, c’è qualcosa che non funziona.

No comment. Vi prego di rileggervi la frase e di commentarvela da soli.

Schifo!

A questo punto prende la parola Sallusti, giornalista del famoso quotidiano indipendente Il Giornale, e quasi subito dimostra altrettanta indipendenza affermando:

Noi oggi scriviamo che di recente in una circostanza in cui Silvio Berlusconi è inciampato in uno dei tanti problemi… mh… eh… dei tanti tranelli che gli mettono sulla trada… ecco bene… questo giudice quella sera, guardando il telegiornale in una ristorante di Milano, ha esultato contro Silvio Be… e… Berlusconi e ha brindato al fatto che Berlusconi si sarebbe dovuto dimettere.

Prosegue poi con varie richieste di sospensione previo accertamento dell’accaduto.

Ma parliamo appunto dell’accaduto. Il tutto si riferisce ad un articolo di Zurlo, uscito il giorno stesso, sempre su Il Giornale chiaramente, secondo cui un anonimo avvocato di cui nulla si sa, tre anni fa trovò Mesiano a cena in un ristorante, e lo senti pronunciare frasi come “Berlusconi dovrebbe dimettersi. Berlusconi dovrebbe andarsene.”

Per questo ed altro motivi (specialmente per i calzini turchesi), il nostro giornalista indipendente, con la sua parlantina degna di un dislessico malato terminale di qualche brutto malaccio, chiede di accertare il fatto (sottolineando che è accertabile perchè i testimoni ci sono, nonostante il loro articolo non riporti nemmeno un nome), sospendere il giudice dall’incarico o perlomeno

…togliere a questo giudice la possibilità di giudicare Silvio Berlusconi e, visto che l’ha appena fatto, inficiare la sua sentenza, perchè un giudice che brinda alla caduta di Silvio Berlusconi, il buon senso… oltre che la legge, dicono che non può giudicare Silvio Berlusconi.

Un piccolo capolavoro degno del più ignobile dei leccapiedi di corte, ma la cosa interessante è il concetto di legittimo sospetto. Il giudice non deve giudicare Berlusconi perchè ha dei pregiudizi contro di lui. Allora perchè non estendere la cosa anche al potere esecutivo? Facciamo scarcerare quel povero perseguitato di Totò Riina, visto che le forze dell’ordine hanno fatto festa dopo averlo arrestato. Quindi avevano dei pregiudizi nei suoi confronti. Magari pensavano anche che fosse un mafioso. Quindi bisogna annullare il loro arresto, perchè un poliziotto che festeggia all’arresto di Totò Riina, il buon senso… oltre che la legge, dicono che non può arrestare Totò Riina. Scusatemi. Non ho resistito.

Provo schifo! Tanto schifo!

Una cosa così paracula è davvero merce rara, anche in un settore come il giornalismo italiano, ambiente in cui abbondano le lingue avvezze a lavorarsi, a mo’ di pennellessa, i grinzosi sfinteri dei migliori offerenti.

Ma i signori Brachino e Sallusti non hanno una famiglia davanti a cui vergognarsi? Non hanno dei figli che gli sputano in faccia quando tornano a casa?

Resto in trepidante attesa di altre chicche simili, dato che Berlusconi dopo la sentenza aveva testualmente detto che su Mesiano “ne vedrete delle belle”, e se lo dice lui possiamo fidarci. Attendo a gloria il servizio scoop su mesiano che passeggia per Parco Sempione dando da mangiare ai piccioni o sulle sue mutande verde fluorescente.

Nel frattempo vi invito a inviare la seguente mail a mattinocinque@mediaset.it, con oggetto “se v’avessi in culo vi cacherei fra i rovi”.