E’ uno di quei locali dove vai solo perchè proprio non puoi farne a meno, normalmente per accontentare una portatrice di vulva che vuoi scoparti.
In genere lo capisci subito dal nome, appena ti viene proposto, in che razza di indegno cacatoio pretenzioso ti toccherà pagare a caro prezzo l’insulto alla tua stessa intelligenza che ti appresti a subire col sorriso sulle labbra. Evocativi rimandi a (presunti?) ambienti lavorativi che precedentemente occupavano la struttura: “L’antica Fonderia”, “Il Bottonificio”, “La Manifattura Centrale” e altri nomi che, dietro un’immagine chic ma informale che fa arrapare gli hipster, celano oscure promesse di sodomia culturale, intellettiva e pecuniaria.
Ma la tipa ha un iPhone e un profilo su Tumblr, indossa grossi occhiali di plastica nera, un cappello fedora e talvolta (per fortuna non stasera) quelle orride Brogue coi buchini, per cui non resta che mordere il cuscino e sperare che là dietro non faccia poi così male.
Che poi, veniamo un attimo allo “chic”, che in questi ricercati concept restaurants si declina in shabby chic. Per attenerci ad una definizione ufficiale, potremmo dire che si tratta di un particolare stile di interior design dall’aspetto vissuto e dal sapore retrò, dove tutto sembra messo lì un po’ per caso ma in realtà è studiato fin nei minimi dettagli.
Ora arriviamo ad una definizione più onesta e realistica che può ragionevolmente essere economico ciarpame, spacciato per raffinato design che sapientemente simula economico ciarpame.
Il carpiato concettuale è ardito ma efficace. In poche parole arredi il tuo locale con vecchia monnezza che non stonerebbe in una topaia di Nairobi, rivolgendoti ad una raffinata clientela che non vedrà vecchia monnezza, ma un ricercato lavoro di stile che vuole sembrare vecchia monnezza.
Sì, sono scemi.
Ma pecunia non olet e io apprezzo chi si fotte brutalmente nell’ano questi sofisticati piglianculo. Non apprezzo invece chi mi trascina al loro livello, ma questo è un altro discorso.
Ti accomodi ad un tavolo stinto e consunto con due sedie spaiate e un menù ciclostilato sulla carta gialla del salumiere. Alla tua destra un tavolo di femministe quarantenni vegane che discutono di poetesse lesbiche guatemalteche. Alla sinistra un gruppo di “creativi” con barba lunga e risvoltino ai pantaloni che nominano continuamente Berlino.
“Carino eh…” pigola la femmina.
“Sì, non male.” replichi, reprimendo disgusto.
Dai un’occhiata al menù e il fegato ti si incancrenisce all’istante leggendo tofu, seitan, maionese vegan e roba simile. Anche virando su pietanze da carnivori, la situazione migliora di poco: bollito di manzo Angus con arancia e polvere di pistacchio di Bronte, maialino in crosta alla liquirizia ed erbette della Provenza, salmone glassato al miele con pere e riduzione di aceto balsamico e altri improbabili troiai che meriterebbero solo di finire nel trogolo dei maiali.
Hai quasi un sussulto di fiducia nell’umanità quando, scorrendo i nomi di quelle indegne porcherie, intravedi la parola “lampredotto”. Leggi meglio. Riso al lampredotto con fave di cacao e chicchi di melograno.
Ti allenti il nodo della cravatta, sudando livore e nazismo.
Arriva il cameriere, vestito come lo scemo di Otto Sotto un Tetto, che stai ancora cercando di scovare qualcosa di commestibile. La gallina che ti siede davanti ordina con disinvoltura una roba di cui ignori origine e composizione, ma il cui nome incude termini in più lingue diverse. Probabilmente uno di quei piatti che richiedono più tempo per pronunciarne il nome che per esser mangiati.
Alla fine ripieghi sulla pietanza che così ad occhio ti sembra meno ributtante: brasato di vitella alle cipolle e salsa di Jalapeño.
La signora prende anche l’iniziativa di ordinare due birre, dopo che tu hai sapientemente deviato dall’ipotesi vino. Non per pregiudizio ma anche sì, perchè se in un ristorante a Firenze prendi la carta dei vini e leggi solo nomi stranieri, è legittimo pensare che vogliano rivogarti un Tavernello svedese al prezzo del Sassicaia.
Al tavolo accanto, le quattro frigide discutono dell’omicidio di Ashley Olsen. Sono indignate dal risalto mediatico dato al fatto che l’assassino fosse negro, poichè ritengono che questo alimenti assurde generalizzazioni razziste. Perchè ovviamente, testuali parole, “Cosa c’entra la razza? Gli uomini sono di natura tutti porci, maniaci e stupratori!”.
“Come per i fatti di Colonia!” rincarano.
Di certo le signore hanno molti gatti.
Dall’altra parte i mongoloidi col risvoltino continuano a parlare di Berlino, start up, Berlino, mostra di fotografia, Berlino, farecosevederegente, Berlino, organizzare eventi, Berlino, caffè letterario, Berlino, Berlino, Berlino.
Fissi la tipa mentre fingi di ascoltarla e ti chiedi se la tua valutazione sia stata corretta e se sotto quell’abbigliamento di merda da hipster ci sia davvero del materiale per il quale valga veramente la pena di subire simili angherie. La risposta arriverà insieme ai piatti.
Sorseggiate una “birra artigianale” dall’etichetta concettuale con caratteri scandinavi che costa 7 euro per una bottiglia da 33 e che ha lo stesso sapore delle lattine da romeni del discount.
“Questa sì che è una birra buona. La prendo sempre quando vengo qui. Viene prodotta a Høyheimsvik usando l’acqua purissima del ghiacciaio Briksdalsbreen da un gruppo di giovani architetti che bla bla bla…” guaisce l’infame cortigiana, che ha letto l’etichetta posteriore e quindi è diventata la massima esperta in materia.
Cominci a cedere.
“Oddio… sinceramente, senza andare a scomodare i trappisti, direi che forse è meglio la Moretti presa al bar.”
“Ahahah… ma perchè tu non ti intendi di birre buone. Devi sapere che viene filtrata con antichi sacchi di juta solo in notti di plenilunio che bla bla bla…”
Ti guardi intorno e la fauna è in linea con i tuoi vicini di tavolo. Gente che parla con gente mentre entrambi spippolano sul tablet, gente seduta davanti ad un Mac che prende annotazioni su taccuini Moleskine, gente cha parla di Londra, gente con magliette con frasi sarcastiche, gente con magliette con stampe triangolari di paesaggi, gente con la maglietta di David Bowie comprata dopo il 10 gennaio, gente che guarda se c’è gente che la guarda, gente che fa cose che altra gente si aspetta che faccia. E ovviamente gente scoglionata che manda la mente altrove mentre finge di ascoltare chi gli siede davanti.
Arriva il cameriere e viene verso di voi con due enormi piatti quadrati, ma tu sai bene che in certi casi le dimensioni non contano, e che quell’ettaro di terraglia recherà con sè una porzione da profugo biafrano. Come te lo posa davanti, lo scenario che si offre ai tuoi occhi è desolante. Su una superficie pari alla copertina di un vinile sono disposti, in alto a destra, tre (3!) fettine di carne pallida e asciutta, in basso a sinistra, un grumo limaccioso di cipolle caramellate e, al centro, uno scarabocchio sgocciolato di salsina verdastra appena sufficiente a sporcare il piatto per farlo sembrare meno vuoto.
Il piatto di lei è ancora più vuoto: una tazza di brodino, qualche croccantino per cani da gettarci dentro a far la zuppetta e un deprimente sformatino di roba fibrosa. Pare di carciofi e finocchi. Ma con una fogliolina di menta ad ingentilire il tutto.
Tu finisci le tue tre fettine di mestizia che lei sta ancora elaborando la foto del suo piatto per caricarla su Instagram. Poi su Facebook. Poi ti ci tagga. Poi arrivano i commenti dei tuoi amici che ti deridono. E tu non rispondi, perchè te lo meriti e lo sai.
“Ihihih, che simpatici…” starnazza l’anatide, che mentre mangia controlla le notifiche in tempo reale, rispondendo, distribuendo likes e ridacchiando soddisfatta.
Sopra la sua testa pende una vecchia gabbia rugginosa per uccelli al cui interno si consumano quattro candele. La fissi mentre fantastichi su una notte dei cristalli dedicata a simili simposi di fotografi artistici coi mocassini e laureate in scienze dell’interculturalità.
Gli svantaggiati alla conquista di Berlino stanno bevendo dei cocktail serviti nei barattoli che mia nonna usava per la conserva. Dall’altro lato, il pollaio ovarico è intento a discutere dei danni provocati dei vaccini, di come curare ogni male con limone e bicarbonato e del motore che va ad aria compressa che funziona benissimo ma ce lo tengono nascosto per venderci il petrolio.
“Basta, sono piena!” gracida la tipa, riponendo le posate nel piatto, assieme a più di metà delle miseria che le avevano portato. Tu hai ancora fame, ma quella roba ti fa schifo solo a guardarla e in più vuoi andartene il prima possibile.
Ma lei vuole il dolce.
Perchè col cazzo che è piena! No, miei cari. E’ che quella tazza di piscio caldo fa schifo anche a lei, ma non può ammetterlo, se non al prezzo di passare per una che non capisce la buona cucina.
Tu rinunci al dessert. Dopo aver letto cremoso di cioccolato belga con sorbetto di lime e pepe rosa e crumble di fichi caramellati e bacche goji al sale blu di Persia, chiudi il menù senza andare oltre.
Lei invece ordina una mousse di panna, agrumi e salamoia, ne mangia due cucchiaiate e lascia lì il resto, ragliando “Te l’avevo detto che ero piena!”.
Al che decidi di prendere in mano la situazione, per far cessare questa agonia, e chiami il cameriere.
“Scusi, due caffè, per favore.”
“Certo, le porto subito la carta.”
La carta.
Dei caffè.
Perchè non è che puoi chiedere “un caffè”. Mica sei al bar dei camionisti. Qui devi essere preciso. Per esempio puoi chiedere un Pure Hawaiian Kona Coffee (7 euro a tazzina), un New Caledonian Bourbon Pointu (16 euro) o un Kopi Luwak (25 euro), conclusiva sublimazione del fatto che in questi posti si mangi la merda e la si paghi a peso d’oro.
La gallinacea ordina un onesto New Caledonian Bourbon Pointu, giusto perchè le fa schifo l’idea di bere un decotto di roba mangiata e ricacata, e lo beve commentando il sapore corposo, le note robuste e l’aroma persistente così come lo ha letto sulla descrizione.
Tu bevi il caffè più pezzente, che costa 4 euro e sembra un Nespresso.
Non ti azzardi a chiedere un amaro.
A questo punto lei si alza e va in bagno, per lasciarti il tempo di pagare. Perchè è sì moderna, emancipata, indipendente e insofferente alle stantie usanze della società patriarcale, però, cazzo… mica vorrai far tirare fuori il portafoglio ad una donna?
Scuci 90 euro, porcando il Cristo e pensando a quante volte hai sfottuto i tuoi amici puttanieri perchè “pagare per scopare è da sfigati”.
Ritorna.
“Allora, adesso che facciamo? Al Concept Wine & Books Fusion Lounge Bar c’è la mostra fotografica di un artista internazionale e il concerto di un gruppo elettro indie.”
Traduzione ragionata: Andiamo in quel pretenzioso locale di merda frequentato da trentenni fuoricorso di scienze politiche che si atteggiano a dotti intellettuali. Vedremo foto in bianco e nero di tombini, marciapiedi, scorci urbani e capannoni industriali, scattati da un fancazzista figlio di papà che invece di starsene a casa sua a non fare un cazzo è andato a non fare un cazzo a giro per l’Europa e adesso è tornato qui perchè il papi gli ha tagliato i viveri. Il tutto con la colonna sonora di cinque coglioni che mischiano Morrisey con i Kraftwerk, le suonerie del Nokia 3310 e testi da Luna Pop incazzati ma senza un valido motivo.
No. Non ce la puoi fare.
“Guarda, non mi sento tanto bene. Forse è meglio se vado a casa.” dici, lasciando volontariamente capire che stai mentendo e che sia una scusa per scaricarla.
E lei potrebbe dirti “Ok, allora grazie per la serata. Ci vediamo. Ciao ciao.”
Ma non lo fa.
Non lo fa perchè non può accettare un rifiuto. E’ una donna moderna e non può essere scaricata, perchè sarà lei a scaricarti quando ne avrà voglia. Ma per poterti scaricare, deve prima legarti in un qualche modo a sè.
Il che vi condurrà esattamente al tuo obiettivo primario, nel suo letto. Dopodichè ti caccerà di casa, per ribadire che lei è libera e indipendente.
Se ritiene di averti ferito, sarà soddisfatta e non ti cercherà mai più.
In caso contrario, continuerà a spalancarti le gambe per molto tempo, in attesa di notare da parte tua un attaccamento che le consenta di giungere al punto di cui sopra, al fine di farti pagare la sofferenza che lei ha provato a causa di altri uomini.
Cosa che non accadrà perchè, dopo averla montata qualche volta, ti romperai il cazzo entro breve e la smollerai nel suo bozzolo di emancipato ed paraintellettuale grigiore, ad aumentare il carico di astio e insicurezze.
Anche perchè è decisamente una figa di legno e fa pompini più noiosi di una canzone dei Sigur Rós.
Ciao Stefania. Come stai?
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60 Commenti
Dioporco la notte dei cristalli per sti posti subito!
La Stefania di sicuro fa pompini tremendi.
Io l’avrei smollata lì col conto da pagare, la vacca…
Dài diomaiale, ‘un si pole vivere in un paese dove è legale costringere un omo a sopportare questo per chiavare!
Che ti sia di lezione. La prossima volta vai a trans, invece di perder tempo a portare le donne a cena.
Rido come fossi in pieno trip di funghetti! Però con 90 Euri tu ti facevi la tessera di un club di scambisti e scopavi qualche tardona affamata di cazzo come una eroinomane davanti alla bustina!
Con 5 euro invece si scopava direttamente la suddetta eroinomane.
Ho alternato le risate alle lacrime, ripensando a quante volte la mia donna mi ha portato a prenderlo nel culo in questi merdai da lerci radical chic.
Una volta sono stato ad un locale simile, cercando di rimorchiarmi una. C’era pure una “mostra fotografica” ad opera di un equale figlio di papà cazzi e mazzi.
Ho resistito, contati, 14 minuti. E qualche secondo, credo. Poi mi son chiesto se la scopata valeva il sorbirmi musica uzbeka di merda, falliti che se la tiravano per stronzate e drink serviti in bicchieri ricavati da bottiglie di vetro di Coca-Cola. L’ho smollata lì senza pagare i miei 13€ di birra trappista distillata in bidoni esausti di olio motore e son tornato a casa a stare in mutande a giocare con l’Xbox.
EEEhhh… caro francesino.
Io ti vedo, sai.
Ti vedo quando cominci a preparare la tua padella di cipolle per cena.
Ti vedo quando nella padella metti lo zucchero.
Ti vedo quando lo zucchero diventa caramello ed imbrunisce.
Ti vedo quando tu mangi le tue cipolle caramellate.
Ti vedo quando per togliere il caramello incrostato dalla padella antiaderente usi un CAZZO DI RASTRELLO ARRUGGINITO ARROVENTATO COME LA MAREMMA MAIALA DELLE TUE CIPOLLE CARAMELLATE.
Io lascio stare che adesso casa nostra puzza di sborra e indiano sudato.
Ma le padelle le devi lasciare stare.
Le padelle antiaderenti sono come la santissima trinità e tu un prete pedofilo che deve onorarla.
Un giorno qualcuno ti crocifiggerà su una croce rivestita di teflon per punirti di tutte le tue stronzate culinarie del porco.
Nel frattempo nascondo le altre padelle.
Leggete e imparate. Fortunatamente ho un lavoro che mi fa viaggiare in lungo e in largo per l’Italia e quindi di night ne ho visti tanti. I prezzi di cui parlerò in seguito sono quelli medi. Prendi questi prezzi come punto di riferimento per giudicare se il night dove vai è economico o costoso.
Prendo in esame le spese minime che non posso fare a meno di fare, quando mi voglio regalare una super-serata.
1- Cercati un night interessante ed economico nella tua città e dintorni (0€) Fatti un’idea sui prezzi e soprattutto SULL’AMBIENTE. Se vedi che il night ha un’impostazione troppo coatta (neon e palle da discoteca ovunque) probabilmente sarà frequentato da gente poco raccomandabile, se invece ha un arredamento troppo finto-sfarzoso (finte statue e elementi decorativi alla Tommy Vercetti) stai sicuro che è un posto che ti chiederà un sacco di soldi, frequentato da squallidissimi wonnabe-Briatore over 60. Se vedi che hanno un vero e proprio palco/passerella con i pali, allora probabilmente è di alto livello e potrebbe essere costoso (ma non per forza); se invece vedi che c’è un palo di quelli smontabili posto davanti ai divanetti, vuol dire che è un posto poco pretenzioso, sicuramente economico, ma non necessariamente di basso livello. Una volta sono andato in un night nel Modenese che era squallidissimo e piccolissimo. Mi ci sono trovato benissimo: ero quasi l’unico cliente, quindi tutte le ragazze si sono focalizzate su di me, i proprietari mi hanno offerto da bere all’infinito e hanno fatto spostare il tavolo DAVANTI al mio tavolino. Un sogno. Un esperienza fantastica.
2- Cena a casa (0€)
3- Vai al night con i mezzi pubblici (1€) L’orario perfetto per andare al night è tra le 11 e mezzanotte. Andando avanti con la guida capirai il perché. Per molti night è quasi l’orario di apertura, e fidati: è meglio così. Riesci a farti un idea dell’ambiente e butti un occhio alle ragazze.
4- L’ingresso dovrebbe costare 20€ + una consumazione. È il prezzo medio.
5- ¡¡¡IMPORTANTE!!! ¡¡¡QUANDO SEI DENTRO NON BERE NIENTE DAL BANCONE!!! HANNO SEMPRE PREZZI DA DISCOTECA aka 10€ A DRINK! Non offrire niente neanche alle ragazze. Quasi sempre (questo solo IN ITALIA) le ragazze “da compagnia” non sono le stesse che ballano la lap e non sono le stesse che fanno i privé. Se offri da bere a una di loro stai sprecando i soldi, perché non farà altro che stare lì 10 minuti a parlarti dei cazzi suoi. Le ragazze “da compagnia” servono ai 60enni che si eccitano solo a parlare con una ventenne scollacciata. Lasciale perdere e trovati un divanetto in disparte, dal quale hai una buona visione (ma soprattutto VICINO) al palco/al palo. Non farti portare da bere, nonostante spesso verranno le cameriere a chiederti se vuoi ordinare qualcosa.
6- Dopo un paio di ore il pubblico dovrebbe essere scemato e tu dovresti aver visto lo show di almeno 3 ragazze. A proposito di pubblico… Calcola sempre che nei weekend (ven e sab) c’è molta più gente ma ci sono anche molte più ragazze. Certi club non fanno neanche la lap nel giorni feriali. Cerca sempre di capire se il club dove stai andando ti farà vedere lo spettacolo anche se magari hai scelto (a ragion veduta) un giorno con poco pubblico.
Per ora spendendo solo 21€ hai già passato 2 ore da paura. Io personalmente preferisco farmi una canna prima di entrare al night, così quando sto dentro è un orgasmo dei sensi ancora prima di trombare. Mi sento sprofondare nel divanetto, mi gusto di più il mio drink, mi lascio cullare con dalla musica TUNZ TUNZ e soprattutto la mia mazza resta in tiro per tutto il tempo, mentre mi lascio ipnotizzare da quei seni che sballonzolano sinuosamente intorno al palo e da quel perizoma troppo fino, che mi lascia intravedere i contorni dell’ano, immaginandomici dentro. Brrrrrr! Ho i brividi al solo pensiero.
Btw, continuiamo:
7- Quando hai ormai visto un po’ di ballerine sei pronto per portartene una al privé. Basta che chiedi a un buttafuori qualsiasi “Scusa, per il privé che devo fare?”. Lui ti dirà a chi devi chiedere o magari ti dice direttamente quali sono le ragazze alle quali lo puoi chiedere. Scegli una ragazza e ti fai accompagnare nel privé.
¡¡¡IMPORTANTE!!! NEL PROSSIMO PUNTO SI VERA QUALITà DI UN NIGHT.
8- Il privé: Di media costa 50€ per 20/30minuti. Lo so, è tanto, ma continua a leggere e ti ricrederai. Sono spesi bene fino all’ultimo centesimo. Se il night è anche un minimo decente il privé consiste in una stanzetta con una sdraio in mezzo, spesso degli specchi intorno e un carrelletto accanto la sdraio. Tu non devi fare altro che stenderti sulla sdraio mentre la ragazza ti balla strusciandotisi sopra, con la musica TUNZ TUNZ a tutto volume, che non fa altro che pomparti il testosterone a >9000. Il carrelletto accanto a te è open bar e puoi bere QUANTO TI PARE fino allo scadere del privé. Se capiti in un night senza il privé open bar allora vuol dire che è una merda. Non tornarci mai più.
È letteralmente un’esperienza fuori dal mondo. Un orgasmo dei sensi pervade il tuo corpo e il tuo cervello rilascia endorfine come un treno. Tu cerchi di bere il più possibile, mischiando casualmente nel bicchiere bottiglie su bottiglie di superalcolici casuali che hai nel carrelletto alla tua destra. Mentre tu sei indaffarato a ubriacarti la ragazza ti si struscia sopra, ti lecca, ti stringe. Tu la tocchi sui fianchi, le accarezzi i seni, le stringi il culo, le tocchi con la punta delle dita la fica e l’ano, giusto per assaggiarle, e per vedere se lei ti blocca le mani. Se te le blocca vuol dire che vuole più soldi. Le ragazze dei night sono molto più simili alle attrici porno, piùttosto che alle puttane da lampione. Io non sono mai andato con una puttana da strada, ma le ho sempre immaginate molto passive. Le ragazze del night invece fanno degli esageratissimi orgasmi finti, stile film porno, che non fanno altro che eccitarti di più. NON DARE MAI NEANCHE 1€ SENZA SPECIFICARE SUBITO COSA VUOI. Rischi che prendano i tuoi 50€ e ti facciano una sega per i restanti 20 minuti. In genere se gli dai 50€ e poi sussurri “Me lo prendi in bocca?” loro ti fanno una pompa. Qui gioca a favore il fatto che sei ubriaco perché così è più facile impegnarsi a venire quando vuoi te, evitando il rischio che finisca il tempo prima che sei venuto. Se gliene dai 100/150€ te la da. MI RACCOMANDO: EVITA DI FARTI FARE UN POMPINO PERCHé ANCHE SE è PIù ECONOMICO, UNA VOLTA CHE LEI LO PRENDE IN BOCCA TI VERRà VOGLIA DI SCOPARLA E DOVRAI SPENDERE ALTRI 100 €. SPENDILI SUBITO E SCOPILA SUBITO. FIDATI. NIENTE POMPINO È MEGLIO.
Resti steso e continui a bere all’infinito, mentre lei ti si struscia sopra, sbattendoti con la fica apenta intorno al tuo cazzo, facendo finta di godere. Personalmente mi piace infilare la punta del medio sinistro del suo ano, così sento bene i movimenti e la rotazione del suo culo sopra il mio cazzo. Eccitantissimo diocane. Eccitantissimo.
Un paio di raccomandazioni quando sei dentro il privé. 1) Raramente mi è capitato che scadesse il tempo prima che io fossi venuto, ma per sicurezza mi porto sempre 50€ in più, in caso volessi raddoppiare il privé. 2) Bevi, bevi, bevi e bevi. Non smettere mai di bere, neanche quando stai scopando. È una soddisfazione crescente incredibile. Usa sempre il preservativo, altrimenti sono capaci di chiederti il doppio, oltre che rischiare una STD.
Quando hai finito vattene. Una volta alzato dalla sdraio ti sarai accorto che non ti reggi più in piedi. Se, come sotto mio consiglio, hai bevuto durante tutto il privé allora sarai talmente ubriaco che il buttafuori ti accompagnerà direttamente fuori, evitando figure di merda e casini vari.
9- Kebab: è inevitabile. Avrai una fame da matti. 5€ Kebab + patatine e Coca cola.
10- Il ritorno a casa. Saranno le 2 o le 3 di notte. Se ci sono mezzi pubblici notturni prendili (1€) sennò chiama un taxi (a patto che non spendi più di 20€). Se sei molto lontano da casa e non ci sono autobus, non ti conviene prendere il taxi. Piuttosto trovati un albergo (o ancora meglio un ostello) di quelli squallidissimi, e resti a dormire per una notte. Io mi trovo a fare spesso così perché a volte di taxi spenderei 30€, e di ostello ne spendo tipo una dozzina. Poi torno il giorno dopo con i mezzi. Se prima o dopo il kebab vomito un paio di volte, e quindi mi sento meglio, mi faccio avvicinare a casa da un taxi (quando arriva a 10€ scendo) e poi cammino per una ventina di minuti. Non so te, ma a me piace molto camminare di notte da solo, mentre sono ubriaco e fatto. Mi piace respirare l’aria fresca, vedere i vitafag che tornano a casa, sentire i suoni delle ambulanze e altri suoni urbani.
RIASSUNTO: Spendendo tra i 150e e i 200€ ti sei fatto una serata nella quale ti sei divertito, ti sei ubriacato e hai scopato. La scopata di per sé è bellissima ed è all’apice di 2 ore davanti al palo con il cazzo in tiro. La puttana da lampione sono 50€ per una scopata di 20 minuti e bella lì. Si, hai speso tanto, ma hai passato una vera e propria serata indimenticabile, neanche lontanamente paragonabile a una puttana da lampione.
Se credi ancora che sia troppo costoso, rileggiti la mia guida, immaginandoti in questa situazione, e poi poniti la domanda: “È meglio una serata così, o era meglio passare un’ora con tre cinesi obese prese per strada?” Tra una cosa e l’altra 3 puttane da strada costano quanto una serata così, ma valgono migliaia di volte di meno.
Radical chic di merda!
Avere amici e amiche del genere e ruttargli spudoratamente in faccia, sapendo che non si arrabbiano, fa di me un loro pagliaccio metafisico, o uno spunto da cui prendere idee?
Comunque sia ci vedrei bene il Pellizzaro in un posto così…
A proposito di Pellizzaro, quando torna?
Caro Laydo,
Sono una persona male e seguo il dettame di mia nonna, quella troia, che diceva sempre “io odio tutti, dio schifoso”
Sono una persona male e penso di meritarmi qualcosa di più che menarmelo con porno di ciccione e nani.
Io voglio più articoli, dio brigante.
PIU’ ARTICOLIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sei veramente un individuo laydo, involuto e fallocentrico.
E scrivi divinamente.
Dovrei essere disgustata dal tuo becero maschilismo, ma ho riso come una scema dall’inizio alla fine. Ti odio!
Ma questo è l’erede meno marcio del Pogrom?
Sei maschilista, arrogante e vergognosamente opportunista.
Quando usciamo insieme?
E quindi sabato carico la mia dolce… concubina? sulla panda e la porto a mangiare il pesce (…) a ravenna. Per la precisione alla Corte degli Sforza a Cotignola. Blablabla 90€ spesi bene per quanto possibile e tutti contenti andiamo a marona di ravenna per guardare il mare d’inverno.
La giornata diceva sereno variabile e invece era proprio nuvoloso, a tratti spiovutine, però vabè 14 gradi si sopporta.
Mentre siamo li tutti accrocchiati sul telo a limonare, non so perché mi viene in mente che potrebbe voler stare con me e che se aspetto troppo magari si trova un altro.
“Senti ma devo chiederti di stare con me?”
“No no anzi mi viene la nausea!”
…
“ASPETTAVOLEVODIRECHESONOAPPE AUSCITADAUNASTORIADITREANNICONUNTIPOMISENTOCONFUSA ”
La tranquillizzo dicendole che ho capito e che per me posso restare single anche fino ai novant’anni, poi l’ho vista pensierosa per il resto del giorno ma vabè, alla fine è andato tutto per il meglio (no sega di contenimento a casa).
La figa costa dei soldi comunque.
Giusto per informazione. Berlino e Köln sono due citta’ note per essere un magnete di idioti. Se Berlino si sta gentrificando e quindi gli idioti se ne stanno andando – c’e’ tutta la stampa del mondo, che scambia Berlino per la Germania intera – Köln e’ , e rimarra’, un magnete di idioti.
Se qualcuno va ad aprire una startup, cioe’ a servire pizze in qualche ristorante “Don Sancillo”, va a Köln o Berlino. Berlino la possiamo capire per via della sua particolare storia.
Ma quando un tedesco dice “certa gente a Berlino”, si riferisce a chi viene attratto dal magnete di idioti. Non fate caso a quel che succede a Berlino. Lo fa certa gente a Berlino.
Vi rendete conto ke siete disgustosi? Non solo siete schifosamente maskilisti, ma diffondete la vostra ottusa mentalità nascondendola dietro un’immagine “simpatica”, rendendo divertente agli occhi degli imebecilli qualcosa ke è invece vergognoso e ignobile. Di cderto avrete questo pensieroo perkè le donne vi evitano e voi vi massacrate di pugnette.
Ma nel 2017 c’è ancora gente che scrive con le k e fa errori ortografici a raffica? Le scuole diocane, le scuole!
Cara “una donna”, fortunatamente scopo senza problemi (e nonostante ciò di pugnette me ne faccio comunque), ma se dovessi scegliere tra una donna come lei e le zoccole nigeriane sifilitiche, passerei le mie serate in tangenziale.
Donna, tu devi essere una di quelle femmine tristi e sole, troppo occupate a fare le femministe di stocazzo per godersi la vita.
Che schifo la figa! Per non parlare delle persone che ne sono dotate!
Meglio un bel trans con le tette sode, il culo di marmo e il cazzo polposo.
Ci scopi da dio e non rompono i coglioni come le donne.
Loweel ma sei Uriel? Orcoddue Uriel su laydo
Ma porco dio letame, quando torna Pellizzaro?
Laydi, voi che siete studiati e sapete le cose del mondo, che ne pensate se comprassi una Harley Davidson?
Ho una Hornet, ma è da un po’ che vorrei cambiaral e mi sono esaltato come una scimmia a vedere Easy Rider.
Bel film. Peccato che sia appunto un film, per di più ambientato in un momento e in un luogo lontano anni luce da noi.
Gli harleysti sono normalmente dei poveri sfigati che comprano la moto per fare la sfilata. Le usano prevalentemente per andare al pub la sera o al massimo per farci una giratina la domenica.
Se piove la lasciano in garage, un po’ perché sono delle fighette e un po’ perché hanno paura di sporcarla. In genere, da novembre a marzo la lasciano a prendere la polvere.
Per non parlare del fatto che vestono griffati HD come un qualunque pottarello vestito D&G, Prada o qualche altro stilista frocio. Sono fondamentalmente dei fighetti travestiti da anticonformisti.
Il mondo del motociclismo è pieno di coglioni esaltati convinti di sembrare chissà chi, in virtù della moto che montano, ma gli Harleysti sono veramente il peggio del peggio del ridicolo.
Vi insegno io come conquistare una ragazza. Si fanno telefonate anonime alla ragazza in questione ansimando alla cornetta, poi la incontri e le dai un pugno fortissimo in pancia e mentre è a terra le urli “Progenie di Satana! Ecco quel che succede al superenalotto!”. A quel punto lei è già un po’ innamorata di te. Corri al bar più vicino, ordina un caffè al vetro e infilatelo nel culo, ma (è importante) lasciando il prossimo pagato.
A quel punto non ti potrà resistere e potrai finalmente metterti il tutù che hai sempre desiderato.
Successo garantito!
Una vera donna vuole un uomo così, ma dove si trovano? Si sono tutti tramutati nei “mongoloidi col risvoltino”?
ORA IO PORCODDIO NON È CHE VOGLIA FARE QUELLO CHE CANE DI GESÙ SI LAMENTA SEMPRE PERÒ MADONNA ROSPACCIA È MAI POSSIBILE CHE DIO SERPENTE INFAME OGNI VOLTA SI DEBBA ASPETTARE MESI TRA UN ARTICOLO E UN ALTRO ACCIDENTI AL CRISTACCIO PEZZENTE E CHI LO PREGA?
Caro autore, sei il classico maschio figlio di puttana che le donne dicono di disprezzare e di voler evitare, ma con cui in realtà finiscono regolarmente a letto, scartando decine di bravi ragazzi gentili e rispettosi. Mi porti a cena?
Dio inculato da cento armadilli in calore, Laydo e’ tornato! E c’e’ pure Fanelli! Sono piu’ felice di Paolo Brosio durante la finta telefonata del papa inculatore di meninos da rua!
Chi è il Fanelli?
Quando leggi questi post e pensi alla figa che ti dice: “OK, possiamo uscire insieme, puoi offrirmi da bere, ma non te la do”, allora capisci che Bill Cosby aveva ragione a trattare le donne a quel modo. #billcosbyeinnocente
Bill Cosby è neqro, quindi non può aver ragione.
Uno di quei locali che andrebbero sigillati con i clienti dentro e saturati di gas nervino.
Una sera esco con una tipa molto carina, molto intelligente e simpatica…ma fighetta. Alla seconda uscita (che per il sottoscritto è una cartina di tornasole sulla possibilità o meno di portarmela a letto entro la terza uscita, mio dictat da sempre) organizza lei la serata e mi porta in un ristorante fighetto di Torino. Il locale è pretenzioso e il conto esagerato e lei da sfoggio di tutta la sua fighettaggine…anche perchè è un’habituè e quindi si intrattiene spesso e volentieri con altri avventori o col gestore. La serata finisce. Pago i miei 100 euri con la fame addosso e rientriamo. Alla domanda “Vuoi salire?” rispondo “No cara, perchè se lo scotto per portarti a letto è passare serate così di merda preferisco prendermi un thè alle cinque del pomeriggio con te e non fare un cazzo dopo”
Abbiamo ciulato per 15 mesi e non siamo mai più andati in locali del genere…
E niente Laydo, sabato scorso ho deciso di uscire per i cazzi miei invece che andare nei soliti posti con i soliti amici. Così sono andato a questa festa di piazza/notte bianca. Tutto molto bello, tutto molto divertente, fino a quando non incontro questo mio amico, anzi più che altro un conoscente, insieme a due ragazze. Ci salutiamo e iniziamo a parlare un po’, da quello che ho capito, queste due ragazze erano uscite insieme da sole, e lui quando le ha incontrate ci si è appiccicato, insomma un attacchino. Le ragazze erano una bionda sulla quale non mi dilungherò troppo, classica bionda slavata, e una morettina, capelli corti, occhiali da porca, carnagione olivastra, labbra belle carnose e un corpo ATOMICO, magari il viso potrebbe non piacere ma il corpo era un 11/10 solidissimo. In più aveva addosso questo vestitino nero vedo, non vedo che ne accentuava ancora di più le forme, porco dio era una cosa strepitosa. Comunque sia, dopo un po’ di convenevoli, visto che ho notato che entrambe erano seccate dal fatto che il mio amico le stesse tampinando, ho deciso di defilarmi, probabilmente lui stava cercando qualcuno da attacchinare insieme a lui in modo da formare le due coppie, non sarei stato al suo gioco, così sono entrato in un locale per prendermi da bere e mi sono seduto sul bordo della fontana in piazza a fumarmi una sigaretta e guardare un po’ la situazione. Non riuscivo a togliermi di testa quella cazzo di moretta, e non appena capitava che pasasse la seguivo con lo sguardo. Ero ormai entrato in modalità stalker e infatti la stavo cercando su facebook attraverso la lista amici del mio amico, cristo delle sue foto magari al mare in costume o altre cose così mi sarebbero bastate per farmi mille seghe. Ad un certo punto finisco di bere e decido di andare a prendermi un’altra birra, mi alzo e mi incammino, per scoprire che letteralmente un passo dietro di me, la moretta, da sola stava andando pure lei a prendere da bere, io la noto voltandomi velocemente, poi una volta in fila al bar, mi volto e le dico “anche te a prendere da bere?” lei ammicca alla mia domanda idiota. Subito dopo compare il mio amico che le chiede dove era finita e lei infastidita le dice che sarebbe tornata subito. Io allora, sfrutto l’occasione per affondare, le dico “mamma mia ma chi è la tua guardia del corpo?” lei allora si lascia andare e mi racconta di come questo si fosse attaccato a loro due e non le stesse mollando più, che ci provava spudoratamente con lei e lei non lo sopporta e che negli ultimi venti minuti aveva girato di locale in locale per tutta la piazza cercando di tenerselo alla larga ma lui continuava a pressarla. A quel punto, ho intravisto la mia possibilità, così le ho detto “be, se hai bisogno di un passaggio, o meglio di una via di fuga, io sono alla fontana” tempo dieci minuti, e me la vedo comparire con una sigaretta tra le dita e mi chiede “per caso hai da accendere? Magari in macchina?” In quel momento, una potentissima luce ha squarciato le tenebre illuminando la piazza a giorno, le nuvole si sono diradate e dall’alto dei cieli, Gesù col suo sorriso buono mi faceva l’occhiolino e mi indicava con l’indice sussurrando con la sua voce gentile “vai cazzone, diventa una leggenda”. Immediatamente me la porto in macchina e metto in moto, mentre faccio manovra per uscire dal parcheggio riesco a notare quel mio amico che tampinava che già si stava avvicinando alla nostra macchina, mamma mia che ansia. Così, una volta per strada le chiedo dove volesse andare, lei mi risponde che non le interessava era già contenta così per essersi levato dai coglioni quel tizio. Così l’ho portata in un locale con la terrazza in riva al fiume, molto poco frequentato il sabato sera, abbiamo bevuto ancora un po’ e ci siamo conosciuti meglio. Da qui in poi, la situazione diventa molto più veloce, lei mi fa notare che è tutta la sera che la mangio con gli occhi, io le chiedo scudo, dicendole che la trovo veramente bellissima e non riesco a smetterla di guardarla, lei allora si siede di fianco a me e iniziamo a limonare duro. Dopo un paio di minuti, paghiamo il conto e ce ne andiamo, direzione, casa mia. Una volta arrivati a casa, le dico “scusa vado un attimo a prendere un bicchiere d’acqua” e in cucina mi butto giù mezza pastiglia di viagra, perché quella sera non volevo semplicemente scoparmela, volevo super scoparmela. Ritorno indietro e lei si è già levata il vestitino, reggiseno, mutandine e collant, di fronte a me, mi fa quella cosa che fanno nei film le donne, mi prende per la cravatta tirandomi a se e poi mi spinge all’indietro per farmi sedere sul letto. Si mette a cavalcioni sulle mie gambe e inizia a baciarmi mentre io mi levo la giacca e la camicia, lei inizia a slacciarmi i pantaloni, il viagra fa il suo effetto, faccio il cazzo di marmo e la prendo per le spalle e la butto sul letto, ora sono io ad essere sopra, le levo il reggiseno e inizia a leccarle e morderle i capezzoli, inizio a ravanarle nella figa con la mano, poi le levo le mutande e le allargo le gambe, inizio a scoparmela di brutto, grazie all’effetto del viagra me la scopo tre volte di fila, l’ho letteralmente sbranata. Ci addormentiamo insieme e la mattina dopo me la scopo ancora. La chiavatina del mattino non si discute. Le chiedo se le andava di fare colazione da qualche parte, e lei mi chiede se posso accompagnarla in un posto. Certo piccola, ti accompagno dove cazzo ti pare. Arriviamo davanti ad una casa in una zona di periferia, le chiedo che cazzo ci facciamo qui visto che so che quella non è casa sua. Lei mi risponde che il venerdì e il sabato dorme sempre in questa casa (comprata dai suoi genitori ma non ci abitano ancora dentro) in modo che può fare tardi la notte senza che suo padre lo sappia. Tre…due…uno…”scusa ma mica sei una bambina no? Decidi di tornare quando cazzo ti pare.”
“Ma guarda che io ho ancora 17 anni !”
Ciao Laydi.
Anni fa, in una rosticceria cinese qui vicino, talmente unta che se guardi attraverso i vetri sembra che dentro ci sia del fumo, un albanese si squarciò cosce e culo nel tentativo di cagare. Praticamente il balcanico, non giovandosi di sedersi sulla tazza ed evidentemente avendo la merda talmente incombente da non potersi permettere il lusso di foderare la ciambella di carta, pensò bene di salire in piedi sulla tazza per cagarci dentro uso turca. Morale della favola, la ceramica, certamente di infima qualità e cotta nel dolce forno Harbert, si ruppe sotto il suo peso e l’albanello rovinò a culo gnudo sui cocci taglienti. Noi sentimmo un urlo animalesco, come se stessero scannando i bosniaci di Srebrenica, poi il tizio uscì fuori con i pantaloni alle ginocchia, lasciando una scia di sangue che neanche un capretto sgozzato. Una cliente svenne e un’altra rigozzò anche l’anima. Io volevo un altra porzione di ravioli, ma mi toccò farne a meno perché i gialli erano troppo occupati a soccorrere un coglione incapace persino di cagare senza scotennarsi.
Lou Reedo, che cazzo di storiella è? Dove sarebbe il degrado e il disagio? Starebbe nel fatto che ti sei scopato una puttanella di 17 anni? Per le storielline erotiche da quattro soldi come la tua ci sono forum tipo “alfemminile”, questo è Laydo, dio porco.
Ah, per il sito: da gennaio a luglio e manco mezzo articolo dioboja, che fine ha fatto Jacopo Pogrom? E’ morto per qualche infezione che si è inevitabilmente beccato?
sempre per Lou Reedo: ci sono rimasto veramente male, ho visto quel commento lunghissimo e mi aspettavo del degrado in puro stile Laydo, e invece mi son ritrovato una commediola degli equivoci tipo American Pie. Ma vaffanculo.
Da gennaio nessun nuovo articolo. Dovreste trovare nuovi autori e far ripartire pagina Facebook e sito d’accapo, col plus che comunque non è totalmente d’accapo perché comunque un po’ di fan vi rimangono.
Partiamo dal presupposto che il più delle volte ci hai messo mesi prima di riuscire ad uscire con la fantomatica. Perché siamo onesti, quando di una non te ne frega un cazzo tutto è facile… ma quando una la vuoi davvero e senti un qualcosa diverso dal solito irrigidimento nei boxer… le cose si complicano in maniera esponenziale e tutto sembra collaborare per complicarti la vita: il lavoro, il tempo, gli eventi, i turni di chiusura, le mestruazioni, la salute, le stelle… tutti fattori riuniti con il solo scopo di rompere il cazzo! Ma giunge al fine un momento in cui tutto apparentemente si risolve, le nebbie si diradano e tu sei pronto per giocarti la tua occasione: ti fai una doccia come era da tempo che non facevi (lavi anche nel mezzo alle dita dei piedi ed arrivi a sciacquarti il pisello 2 o 3 volte per essere sicuro di non sfigurare) ti radi, ti sistemi i peli delle orecchie e del naso, perdi mezzo litro di sangue con il filo interdentale, ti tagli le unghie dei piedi rischiando di spaccare lo specchio con le schegge di quelle che una volta erano unghie ma che oggi avresti potuto ferrare.
Indossi i tuoi boxer preferiti perché, diciamocelo, anche se la conosci appena e non hai idea nè di chi sia né di a cosa stai andando incontro, dentro di te vive la speranza che dietro a quel sorriso fresco ed a quello sguardo attento che ti hanno tanto colpito si nasconda una novella Moana Pozzi che faccia del tuo pene carne da hamburger. E ovviamente vuoi essere preparato al meglio evitando con piccoli accorgimenti quelle due o tre cose che sarebbero in grado di richiudere la faglia di sant’andrea, figuriamoci le cosce della agognata… tipo il calzino corto e/o bianco (peggio che mai gli spugnoni da ginnastica sulla timberland invernale… che sarebbero stati in grado di far passare la voglia a messalina) o i boxer larghi modello paracadute… che son tanto comodi ma a vedersi son francamente ridicoli… specie se ti esce una palla o dietro mezzi ti si son infilati nel culo! Lavi i denti tre volte, caramelline a tutto sdeo messe ovunque, macchina lavata… ok sei pronto e parti sicuro come un puma.
Comincia la serata.
La vai a prendere e NON sono MAI pronte, MAI! Solitamente l’attesa è direttamente proporzionale al tasso di fica della suddetta ma non è da sottovalutare la variabile abbigliamento (una bella fica perizzomata e scollata può farti stare ad aspettare anche un ora e mezza come se niente fosse con un semplice: “sono le otto e sei già qui? ma non era alle nove e mezza?”) ed in questo lasso di tempo tu non puoi assolutamente fare niente perché se è estate e scendi di macchina il cambio di temperatura ti fa sudare come un galeazzi qualsiasi e la camicia ti si pezza all’istante… e se è inverno rischi la congestione perché ovviamente per fare il guappo sei in maniche di camicia anche se fuori il freddo ha sterminato ogni forma di vita. Dopo un periodo che varia dai 20 ai 120 minuti per quanto spiegato… appare all’improvviso come la madonnina di fatima e tu, pensando “stasera ti rompo”, accenni un sorriso sornione e le apri la porta.
Sale in macchina e se fumi storce il naso per l’odore ed apre all’istante tutti i finestrini portando la temperatura interna a -6º se inverno o a +38º se estate (rovinando ½ ora di aria condizionata che tu hai sopportato senza fiatare per farle trovare il giusto ambiente al suo arrivo)… se non fumi e non hai MAI fumato accende una marlboro light o una philip morris blu (fumano solo queste due marche) e te la spenge dopo 3 boccate dove tu, da sempre, tenevi gli spiccioli fino a 5 minuti prima.
O lo stereo è troppo alto e lo spenge perché non riesce a parlare o la musica che ascolti non piace e, siccome sono moderne ed emancipate e quindi conoscono ogni tipo di stereo, si mette a spippolare cancellandoti immancabilmente tutte le stazioni pre-registrate e sovrapponendo a RADIO FRAGOLA la solita 105 di merda.
Arrivi al ristorante e DEVI parcheggiare vicino, ed anche se a 3 metri dalla porta del ristorante c’è il parcheggio dell’ipercoop te la DEVI mettere in tripla fila ad altissimi rischio multa / moccini sul cofano / righi spregiosi sulle fiancate.
O è vestita come una puttana e te passi fiero in mezzo alla sala gremita, perchè tanto il tuo tavolo è sempre in fondo, e si girano TUTTI ma te prosegui indomito facendoti largo tra orde di silenziose risatine e subdoli “hai visto che popò di farda c’ha lulì?”, o è accollata come una suora e distrugge con occhiate sataniche il resto della sala spargendo invidia e disprezzo come nemmeno il fu Romeo fece con il sale contro il Cesena.
“Mmmh che famona che ho” è di solito la prima frase che pronuncia sbattendo le ciglia una volta che ha scelto il posto al tavolo lasciandoti di spalle e solitamente rivolto verso il cesso… e di conseguenza ordina sempre TUTTO quello che il cameriere propone, contorno di insalatina mista compreso.
Assalta l’antipastino di mare con una voracità imbarazzante che ti fa pensare “se fa i pompini con la stessa voracità con cui diluvia la zuppetta di cozze stasera me lo stacca!”… e poi ti ritrovi a scofanarti il tuo primo e + di ½ del suo perchè lei è già piena alla prima forchettata.
Poi si passa al fritto misto, un piatto che fino ai primi anni sessanta non esisteva e che è stato inventato appositamente dai tremendi ed espertissimi ristoratori durante gli anni d’oro di Capri solo ed esclusivamente per farlo ordinare dalle fighe: è solitamente il più caro della lista e quindi prediletto dalle suddette, ma c’è da dire che in questi ultimi anni sta prendendo piede in maniera preoccupante quello che senza timore possiamo definire la madre di tutte le inculate: l’astice alla Catalana, di cui però volutamente non voglio parlare perché mi commuovo pensando a quante e quante e quante volte me lo hanno stirato nel culo con quei cazzo di ragni rossi con il guscio affogati in un mare di cipolle e carote crude!!!!! e quindi torniamo al nostro frittino: DA NOTARE che mangiano sempre ed esclusivamente i totanini… le più sofisticate scartano anche quelli con “le gambine” e lasciano a te tutta la paranza e quei cazzo di famigerati gamberetti di merda che se li pulisci con la forchetta distruggi il gambero e se li pulisci con le mani ti entra sotto l’unghie un puzzo di bidone del sudicio che ti porterai dietro per tutta la sera…
Ti fa DI LEGGE ordinare il vino, rigorosamente bianco e frizzante (!!!) e ne beve avida UN bicchiere quando arriva, brindando alla serata che ci aspetta. Tutta la boccia restante ti tocca poi berla a te e di solito si tratta di quei cazzo di surrogati di prosecchi di mele gassati come una fanta! e poi a fine pasto, quando manca un centilitro alla fine della boccia ed una forchettata a finire il piatto, vuole il SECONDO ED ULTIMO bicchiere di vino.. Dentro di te pensi che certa gente non merita di respirare la tua stesa aria, ma quegli occhioni ti farebbero fare qualsiasi cosa e… tonfa ne ordini un altra boccia che puntualmente poi diluvi perché sei un alcolizzato, perché il cibo è salato come il sinai e perché comunque costa 14 €uri e ti gira il cazzo lasciare li la bottiglia mezza piena… E siamo al dolce! La tua situazione è gia tragica: sei assaltato dal doppio primo che ti si ribella in pancia, stomacato dal puzzo del fritto, annebbiato dall’alcool del doppio proseccaccio, arrapato come un daino dalle cosce tornite del budellone che hai più volte sbirciato da sotto il tavolo…. e dalle puppe giganti del troione del tavolo di fronte (che puntualmente se la tromba qualche vecchio bavoso con il bmw) i pantaloni ti premono in maniera imbarazzante contro quello che definire buzzo del briao è un eufemismo e non sei in grado di mettere in bocca nemmeno uno stuzzicadenti….. MA LA PANNA COTTA LEI LA PRETENDE!!! magari ben smerdata da qualche salsina al mirtillo russo o fragoline delle suorine monche del monastero di mazzanculo sul merda…
Ecco, io vorrei parlare con quella merda che ha inventato la panna cotta e fargli una semplice domanda: o testa di cazzo, ma lo hai mai assaggiato uno sgroppino fatto a modo? Io sono convinto che alla 1ª riunione mondiale segreta dei ristoratori (la stessa in cui decretarono piatto femminile per antonomasia il fritto misto per le zone di mare e la tagliata rucola e parmigiano per quelle di terra), questi subdoli esserini, tutti piegati alla Enrico Cuccia e con la loro parola d’ordine segretissima (limoncello) si siano accordati per trovare l’ennesima inculata da propinare agli ignari avventori. Perchè parliamoci chiaro: quando porti fori una fia a cena, anche se lei ordina spiedini di panda e te sei socio fondatore del w.w.f., non una sola smorfia di disappunto apparirà mai sul tuo impavido viso. E questo i ristoratori lo sanno, se lo tramandano di padre in figlio come la partita iva ed il libro della contabilità in nero… e tu sei solo un inerme vittima nelle loro mani, uno scemo a cui chiedere qualsiasi sacrificio e qualsiasi cifra.
Un ristoratore, anche se padrone della peggio bettola, è automaticamente autorizzato a chiederti QUALSIASI cifra come conto a patto che vengano rispettate le seguenti condizioni: a) presenza sul tavolo di almeno 1 (una) boccia del + improbabile prosecco di chissà quale cazzo di valle b) presenza nel menù del famigerato frittino e di primi piatti abbelliti da nomi a prima vista incomprensibili, ma che nascondono cazzate di una semplicità disarmante (io una volta ho mangiato una piattata di penne “tramonto estivo” fingendo di conoscere già quella particolare pietanza, salvo poi ritrovarmi a combattere con la + tremenda delle arrabbiate) c) presenza nel menù della odiata panna cotta (il tocco di classe sono gli intingoli che questi bastardi ti ci infilano sopra… li non son mai parchi ed anzi ti ricoprono la già merdosa mappazza con questi sciroppi di foca… succhi di pinoli e ghiande… ghiaia macinata ma fine fine…) d) pronunciare le 2 frasi storiche del ristoratore: 1) posso offrirvi un limoncello 2) serve la fattura o faccio io?… frasi che dopo dipaneremo
Amaro (tonfa), caffe (corretto allo stravecchio per te, decaffeinato per lei… e non mi dilungo oltre sui mille tipi di caffe che possono chiedere le fie perché sennò non basta word)… e conto! Se fai tanto di provare solo per finta ad ordinare un montenegro, vieni squadrato come un lebbroso e come se non bastasse vieni esposto al pubblico lubridio perchè qualcuno dai tavoli vicini ti guarda e sorride come a dire “oh demente, ti offrano il limoncello, cosa ordini il montenegro a fà?” Allora te provi a rifugiarti in corner dicendo, sai, per digerire qualcosa di forte è l’ideale… che so… tipo la grappa… (e lo dici ammiccando al cameriere quella bella boccia di prime uve di Poli che hanno in bella vista vicino alla macchina del caffè)… al solo pronunciare la parola grappa alla divina si inumidiscono gli occhi e ti stende con “io non sopporto neppure l’odore, mi da la nausea!”
A quel punto bestemmiando il Cristo Creatore sorridi annuendo ed accampi il classico… “anche io non capisco come facciano a berla, stavo scherzando… figurati mi vengono i brividi se penso a quanto tempo mi ci vorrebbe per digerirla… non l’ho mai bevuta, sia chiaro, ma mi da l’idea di pesannnteeee”. Non è rimasto altro da fare se non versarsi una bicchierata di quella merda di limoncello che TUTTI fanno in casa con i loro limoni (io vorrei sapè dove li piantano a Pisa i limoni, in lungarno?) e che fino a che qualcuno non si alzerà in piedi urlando “QUESTO LIMONCELLO FA CAA’ LA MERDA!!!!!” continueranno a propinarci come novella ambrosia!
Ed ora vengano le risa (o i cazzi)! Visto che la maiala è praticamente nuda te ti chiedi “o ha un innesto sotto pelle con il portafoglio o non ha portato mille lire!”… e puntualmente ti frughi come una banca, il che di per se non è né una novità né un problema… ma è il principio del darlo per scontato che ti fa girare il cazzo… ma sei infoiato e briao mezzo e, ovviamente, passi oltre. Nemmeno leggi la distinta scritta a mano da un semianalfabeta che ha appena comprato l’attico in piazza d’azeglio, e ti accartocci in tasca il sanguinoso foglietto a quadretti da cui spicca solo la cifra 110,00 €, lasci anche 5 € di mancia a quel pucioso cameriere con le unghie sporche, il quale magari oltre ad averti trombato la fia con l’occhi ti ha anche scaracchiato nelle vongole!!!!! E dentro di te pensi… menomale ha fatto lui e mi ha fatto lo sconto, perchè ho solo 120 €uri in tasca e mi toccava pagà con il bancomat che è 10 giorni l’ho finito sai che figura di merda… ma andate in culo, speriamo bruci stanotte questo covo di satana.
Il copione vuole che a questo punto l’infame gestore mandi la classica di rito: posso offrire qualcheccosa? un “uiskino”? E mentre te pensi di sgollarti un bel civas (che ti fa venire la cappella come un riccio dell’antica gelateria del corso), come ciliegina sulla torta della sbornia pesa che hai ma devi fingere di non avere… lei finalmente rivolge per la prima ed unica volta parola alla servitù con un laconico “no, grazie”.
Tu sai che la madonnina piangerà per le cose terribili che stai pensando del su santo figliolo, ed a te non solo non importa, sed etiam ne provi piacere.
Esci barcollante dal ristorante, con una fava che non ti sta nei pantaloni, ma cerchi di mantenere qualche metro di distanza perchè DEVI curreggiare… visto che non lo fai da + di 2 ore ed hai la vescica piena del fantomatico prosecco che preme come le fans dei take that all’apertura dei cancelli dell’unico concerto del 2000 in europa… fingi allora di esserti dimenticato il bigliettino da visita per consigliare quel posto a chi ti sta veramente a cuore (o meglio sul cazzo, puttanadellaeva 110 €uri me lo hanno fatto piccino il culo!) guadagni spazio ed espleti! Annusando il tremendo petone giuri di metterti a dieta e di darti una regolata, raggiungi la tua lei che è già davanti alla portiera manco fosse sua, monti in macchina che nel frattempo è rimasta l’unica a visione di uomo, rigorosamente in mezzo alla strada e semiricoperta da uno stuolo di moccini.
Togli con indifferenza la multa, sbirci appena i 45 €uro della cifra prima di accartocciarla pensando a come fosse bello al tempo dei romani, quanto i santi invece che venerarli li bruciavano vivi o li mangiavano i leoni… ti volti verso di lei, le sbirci le cosce e poi noti che le scarpe che la maialona indossa non le hai mai viste nemmeno nei migliori porno di tele+ con cui in passato ti sei sfilato di seghe. Accenni un sorriso e scatta una delle domande + brutte che una fia possa fare ad un uomo dopo: “mi ami?”… ossia: COSA FACCIAMO?
Ma cazzo, come cosa facciamo… ma non lo leggi nei miei occhi che ho bisogno di strapparti le mutande e di penetrarti prima che sopraggiunga l’orchite?
“Sai, mi sono venute oggi le mestruazioni e sono un po’ stanca… sono stata benissimo… grazie della serata… chiamami domani… grazie di avere offerto te… la prossima volta pago io non si discute… sei proprio divertentissimo… piripi…piripà..” Sono in questi momenti che cominci a capire Donato Bilancia… e pensi che in fin dei conti lui in carcere, con 2 pasti al giorno e la televisione a colori, non se la passa poi male… fantastichi con la mente sognando di uno stato anarchico in cui l’omicidio sia finalmente depenalizzato e pensi a dove hai messo la chiave inglese del 24… poi l’attimo di follia svanisce e te provi il gesto della disperazione.. tipo quei calci d’angolo in cui sale anche il portiere e che tanto appassionano il pubblico perché stringono il cuore…
Hai 2 possibilità ma non puoi giocartele tutte e due, una esclude l’altra… a) ci beviamo una cosa in quel localino vicino a casa tua…..? b) facciamo 2 chiacchiere sotto casa….?
Il 99% dei casi la risposta alla domanda a) è sempre negativa… anche perché non potrebbe essere altrimenti. Solo gli alcolizzati come te ed i tuoi amici, dopo un americano come aperitivo, 2 bocce di sidro spacciato per nettare “prosecchiaco”, un corretto allo stravecchio e diverse bicchierate del fetido limoncello avrebbero il coraggio di mettersi altro liquido alcolico in corpo. Ti butti quindi a corpo morto sulla b)… ma vieni liquidato con la merdosa frase di circostanza: “Era tanto che non passavo una serata così… sei davvero un ragazzo straordinario… è successo tutto così in fretta… meglio che salga altrimenti chissà cosa potrebbe succedere…” sorride, ti passa una mano tra i capelli, ti sfiora le labbra con le sue ed esce dalla macchina come se la stessa stesse precipitando da una scarpata. Mentre te sei ancora incantato sul suo culo sbavando sui contorni di quel malizioso perizoma… si gira di scatto, ti sgama in pieno, sorride e ti dice “ti chiamo!” sparendo irrimediabilmente nel portone.
Parti, fai dieci metri, scoreggi… ti sganci la cintura ed accendi il cellulare, dove ti arrivano 16 messaggi di quei coglioni dei tuoi amici in cui il + fine ti ha scritto “Gigi slabbrala”. Scoreggi. Ti avvii zigzagando verso casa e sei perfettamente conscio che l’invocare il maligno ti farà solo finire all’inferno… ma l’unica cosa che placa la tua ira sembra essere quella!!! Ti accendi una sigaretta, scoreggi ed arriva un SMS!… è lei! “Non riesco a dormire, vorrei tu fossi qui vicino a me. A prestissimo”.
Inchiodi la macchina in mezzo al viale del pisorno, mentre fai manovra per l’inversione ad U ritorni in te, ridi, bestemmi, rinunci e prosegui verso casa. Scoreggi. Fai un rutto che è tutto un programma. Scoreggi. Ridi. Hai sete.
Che ore sono? Mezzanotte e cinquanta… forse se mi movo 2 canne in piazza le trovo ancora!!!!!
Oggi pomeriggio, io e un mio amico siamo andati nella chiesa qui vicino, prima della messa, quando ancora non c’era nessuno.
Lui si è masturbato velocemente e ha sborrato nell’acqua santa. Poi abbiamo aspettato che cominciasse la messa.
La gente entrava e si bagnava le dita nell’acqua santa piena della sua sborra, per farsi il segno della croce.
Ad una vecchia addirittura abbiamo visto proprio il filo di sborra dalla sua mano alla fronte.
QUANTE RISATE!
Perchè non aggiungete qualche banner del kopi luwak su amazon e vedete di sfruttare l’indicizzazione?
EPIC
Diocan, Milano è piena di questi locali del cazzo. E della loro clientela abituale, ovviamente.
Purtroppo anche Firenze è zeppa di cacatoi da radical chic del cazzo e della merda!
Io mi sono fermato in riflessione su “porcando il Cristo”.
Risultano interessanti queste interpretazioni regionali, questo modo di concepire la divinità. Cioè, Cristo che in quel preciso istante diventa porco.
Ecco, qui è evidente la differenza. Questo locale non si trova in Friuli, e tanto meno il protagonista di questo racconto è friulano.
Nella credenza popolare friulana, Cristo è già porco di suo. Non puoi porcare una divinità che è già animale.
Di lì a dire che io sono uno attento a questi dettagli, Dio boia.
Ma diovipera, sono spariti i vecchi commenti? C’era roba epica!
Mi sa che siano andati persi col cambio di dominio.
Stefania, dioschifo, ti meriti di finire in una gang bang di migranti con lo scolo!
Ma dio cane del dio, qui nei commento c e’ della roba da sega!
A quando dei cazzo di racconti nuovi per rimpolpare il sito, invece di proprinare sempre i soliti che, per quanto epici, ormai sono piu’ consunti di sguardi delle bombe di Jenna Jameson?
Un laydo in erba
Laydo, Ebubu, il Burberi… ma a Firenze c’è una scuola per diventare persone orribili?
Mi ricorda una mia ex, pensava che io fossi un hipster solo perchè mi vesto a membro canino e lasciavo crescere la barba, è finita come il tuo racconto..
ciao federica, come stai?
Dio vigliacco, l’articolo è sublime ma anche i commenti non sono da meno.
Situazione analoga alla mia in un tipico locale di Torino con un nome esattamente di quella fattispecie, il cui amaro bel locale altro non è che un Amaro del Capo a cui una cambiato il nome in un ibrido politically correct Iper dolce zuccherato apposta per farlo bere anche alle più femministe intellettuali che così non si debbano sentire in colpa quasi fossero delle prostitute per camionisti che usualmente tengono la seggiolina vicino vicino il baracchino del Porcaro così da garantire agli autotrasportatori servizio completo. Ebbene in codesto posto anni addietro ci finii controvoglia dopo una cena a base di ipocrisia e discorsi ameni con COLLEGHI E COLLEGHE DI LAVORO (BADATE BENE COLLEGHI LAUREATI ASSUNTI DA POCO POMPATI A MILLE CON LE LORO SKILL E ASPIRAZIONI PROFESSIONALI IL CUI DISCORSO PIÙ TRASGRESSIVO È L’ESSERSI FUMATI mezza canna IN PAUSA DURANTE LE LORO PROFICUE SEDUTE UNIVERSITARIE PERCHÉ ORA SONO CRESCIUTI VECCHI E STE COSE NON SI VAN PIÙ ORA LA FIDANZATA/O LI COMANDA A BACCHETTA), fatto sta che il mio programma personale era quello di dileguarmi per andare a trovare una di quelle signorine che svolgono la loro professione tra le loro quattro mura, ma le colleghe ovviamente spingevano per bere una di quelle schifezze annacquate care sopracitate del locale a fianco. Così decisi di rendere quantomeno accettabile il fatto di entrare in quel posto perché sennò sarei risultato il classico asociale maleducato, Ma bevendo mi un amaro a mia scelta e stranamente la collega che fino a quel momento cagavo meno in quanto dagli atteggiamenti un po’ mascolina, decise di copiarmi e attaccare bottone con me parlando di calcio; Cristo criminale assassino sembrava di parlare con un amico ma buttana di quella Madonna che si lava nelle pozzanghere di piscio di cane e di tossico, aveva una sensualità pazzesca e continuava a puntarmi quasi volesse arrivare a stuprarmi anche l’anima creata da quel barbone hipster col figlio gay e la cui mamma ha dovuto inventare una religione per non essere sgamata da quel segaiolo del marito. Non prestiamo più attenzione ai colleghi che fortunatamente entro una mezz’ora scarsa si dileguano tutti per tornare alle loro alcove di noia finto perbenismo nelle quali albergano, per riposare ed essere meglio spremuti come mucche il giorno dopo dall’azienda che tanto entro un anno e mezzo massimo due farà capire loro quante stronzate hanno nella loro misera testa ( diciamocelo inculcate perdipiù da discutibili corsi universitari a cui utilità è paragonabile a quella delle zanzare d’estate o da genitori che vedono in Gennarello o Concettina nata a Santa Maria Vergine Buttana della Madonna di Capua la prole che cambierà la futura generazione nonché speranza per il mondo) distruggerà ogni loro sogno A meno che non comincino a usare un mascara e un rossetto decenti o non siano nati figli di qualche altro ex dirigente cocainomane.
Mi avvio a concludere dicendo che le nostre lingue Hanno cominciato a fare conoscenza un quarto d’ora dopo che qualsiasi altro cacacazzo speranzoso di fare carriera si era levato di torno, e lei aveva un alito Freschissimo mentolato e nonostante la giacchetta a quadri e il maglioncino di lana attillato la sua prima marcia faceva risaltare di capezzolini Ben chiodati che io prontamente ho tastato tanto il locale era mezzo vuoto e frequentato perdipiù da gente ormai quasi addormentata, Vai a quel punto mi prende per mano mi porta verso il bagno e mi fa uno dei pompini più belli della storia, la sborrata fu talmente tanto calda è potente che gli arrivo oltre che in bocca anche un po’ sui capelli ma lei la cosa non sembra dare fastidio. I pompini di questo genere dovrebbero essere patrimonio protetto dall’unesco. E tutto questo dopo aver parlato di calcio e di quanto anche lei come me condividesse l’odio smisurato misto a pena per quei polli in batteria che votano pd dei nostri colleghi con vite tanto noiose quanto quei concerti contro la violenza sulle donne o qualsiasi mostra fotografica, o trovi mente al fatto che anche lei annoverasse nel suo gergo epiteti come San Dalmazzo porco Dio quanto ama il cazzo o Maria Maddalena lesbica a cui Sant’Anna madre della di quella ingravidata a 13 anni da un pastore idrofobo leccherebbe volentieri la fuga pulsante pelosa come solo al tempo degli antichi romani. Fatto questo ovviamente l’alito non era più fresco e profumato così ho preferito tornare a casa dalla mia fidanzata.