Come i più attenti di voi avranno notato, abbiamo raggiunto l’invidiabile traguardo della decima chiusura della pagina Facebook. Vedremo se aspettare che magari ce la riaprano, se e quando aprirne una nuova, se abbandonare il progetto per diventare brave persone o se trasferirci nel sud est asiatico per approfittare sessualmente della povertà locale.
Ma non vogliamo parlare dell’ennesima chiusura, bensì del degno epilogo.
Dopo Graziello, Mariello e Gabriello, una nuova tragica storia (falsa) di violenza e abusi aveva sciolto il cuore di qualche centinaio di gonzi, boccaloni, canare isteriche mestruate, tardone in menopausa e altra umanità disagiata.
Questo finchè la padrona della bella bestiola, che infatti abbiamo scovato su Google cercando foto di cani brutti (Fabiana, provare per credere), non è giunta su Laydo avanzando strane pretese e minacce di denunce per furto di proprietà intellettuale [sic], con un circense seguito composto da una degna rappresentanza delle succitate categorie.
Scene paradossali con babbei che credono alla solita storiella inventata invocando il solito repertorio di morte e torture, quelli svegli che la sanno lunga denunciano l’evidente fotomontaggio (“pure fatto male”) e la cara padroncina, coadiuvata dal suo fiero manipolo, che si prodiga a spiegare che quella specie di curioso incrocio tra un cinghiale e una iena non è un fotomontaggio, esiste davvero, ma che la storia è falsa. Restando ovviamente ignorata dai più, troppo impegnati a condividere perchè loro hanno un cuore.
Purtroppo, l’appello per l’adozione del povero Giusello è stato vilmente rimosso da Facebook, dietro segnlazione dei crudeli nemici degli animali (qui trovate la nuova versione con la foto di un altro cane storpio “non protetto da copyright”). Ha però avuto il tempo di generare spassosi teatrini, tra cui la discussione con una illustre attivista che, per rispetto della legge sulla privacy, chiameremo Stolta Canara Illetterata.
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